MOMENTI DI TRASCURABILE FELICITÀ

GIO 28 NOVEMBRE 2019

Regia: Daniele Luchetti - Sceneggiatura: D. Luchetti, Francesco Piccolo - Fotografia: Matteo Tommaso Fiorilli - Montaggio: Claudio Di Mauro - Interpreti: Pif, Thony, Renato Carpentieri, Angelica Alleruzzo, Francesco Giammanco, Vincenzo Ferrera, Franz Santo Cantalupo, Manfredi Pannizzo - Italia 2019, 93', 01 Distribution.


Palermo. Paolo, sposato, due figli, lavora come ingegnere. Ogni sera tornando a casa dal lavoro sul suo motorino si concede un attimo di gioia attraversando un incrocio urbano nel momento esatto in cui tutti i semafori sono rossi. Peccato che un giorno "manca" il momento, di una frazione di secondo, e viene investito in pieno da un'auto. Si ritrova in paradiso, nello stanzone adibito allo smistamento delle anime dove, per una questione "burocratica", scopre di avere ancora novantadue minuti di vita. Tornato sulla terra avrà modo di valutare le sue mediocrità e le sue mancanze. Ispirato a "Momenti di trascurabile felicità" e "Momenti di trascurabile infelicità" di Francesco Piccolo.

Un film agrodolce in cui, senza mai perdere di vista il tono leggiadro della commedia, Daniele Luchetti ogni tanto affonda il colpo, rende più incisivo il suo racconto e ci mette davanti a una riflessione esistenziale dallo strano sapore. Accessibile senza mai essere superficiale e arguto nella scrittura, Momenti di trascurabile felicità ci porta nella vita di un uomo a cui resta un'ora e mezza da vivere per rimediare ai suoi errori e rimettere a posto le cose. (?) Luchetti non è sempre indulgente col Paolo di Pif. Gli vuole bene ma non evita di metterne in luce il lato più detestabile, cinico e insopportabile. In questo senso la scelta di Pif è un'intuizione di casting vincente e assai sensata. Andando contro la percezione comune di Pierfrancesco Diliberto, sempre simpatico, affabile e sensibile, Momenti di trascurabile felicità si insinua nel lato oscuro dell'abitudine e del conformismo borghese nostrano, cercando di estirpare la sua semplice morale da questa fiaba surreale, ma mai così grottesca da essere respingente. (?) Schietto, garbato ed equilibrato nonostante la sua natura destabilizzante, il film di Luchetti è pieno zeppo di riflessioni e pensieri che rimuginano sulla vita. Perché Paolo, consapevole di essere imperfetto, è alla perenne ricerca di un difetto nel mondo, negli altri, al di fuori di lui. Così (e qui si avverte la matrice letteraria dell'opera), ecco venire a galla acute, sagaci (e sociopatiche) idiosincrasie che ci riportano per un attimo dalle parti di Woody Allen e Nanni Moretti. Senza mai toccare quelle vette di feroce sarcasmo, Momenti di trascurabile felicità non è l'ennesima commedia innocua, ma una fiaba moderna che riflette sul valore del tempo con una storia preziosa e un intreccio che dura tanto quanto il film. (Giuseppe Grossi, www.movieplayer.it)


È un film a cui bisogna abbandonarsi Momenti di trascurabile felicità, nuotando, proprio come per i libri che lo hanno ispirato, nel tranquillo mare della leggerezza. (?) La cronaca della corsa contro il tempo di Paolo prima di andarsene per sempre parla di noi, noi che parcheggiamo in seconda fila infischiandocene se qualcuno resta bloccato e che non sopportiamo le attese in un negozio. Parla di noi anche quando mentiamo spudoratamente su cose insignificanti e soprattutto quando non ci rassegniamo a essere individui che commettono continuamente errori. Ecco, perché è così che funziona: si sbaglia ma guai a proclamarsi imperfetti. Momenti prova a insegnarci a farlo, e anche questo non è poco. (Vittoria De Marco, www.moviemedia.it)

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