OPERA SENZA AUTORE

GIO 23 APRILE 2020

(Werk ohne Autor) Regia e sceneggiatura: Florian Henckel von Donnersmarck - Fotografia: Caleb Deschanel - Montaggio: Patricia Rommel - Interpreti: Tom Schilling, Sebastian Koch, Paula Beer, Saskia Rosendahl, Oliver Masucci, Lars Eidinger, Hanno Koffler, Ulrike C. Tscharre, Ben Becker - Germania 2018, 188', 01 Distribution.


Dresda, fine anni '30. Kurt è un bambino che ha una passione segreta per una zia un po' folle con cui frequenta i musei. La bella e amata zia finirà prima in un ospedale psichiatrico e poi nella camera a gas. Il film racconta tre epoche di storia tedesca attraverso l'intensa vita del pittore Kurt Barnert: l'infanzia durante il periodo nazista, la crescita nella Germania dell'Est, il suo passaggio all'Ovest. L'incontro con Ellie, figlia del medico nazista che ha condannato sua zia, cambieranno il suo destino artistico e faranno riemergere il passato?

Il cinema tedesco non si stanca mai di ragionare sulla propria storia, dando lezioni di elaborazione delle proprie tante ferite che sarebbero utili per nazioni più distratte come la nostra. Si tratta di una buona notizia quando a farlo è il regista di uno dei gioielli tedeschi, in grado di ridare sprint al genere, come Le vite degli altri. (?) Opera senza autore è un torrenziale racconto che lascia da parte l'epica di un mondo che propone cambiamenti sconvolgenti per concentrarsi su come questi influiscono sulla vita di poche persone, confermando il talento dell'autore tedesco per la narrazione, per un puro cinema che supera i generi, da seguire senza sguardi all'orologio o cadute d'attenzione. Un melodramma dai toni talvolta molto particolari, ma ispirato a eventi reali, e in particolare alla vita e ai drammi del pittore tedesco di Dresda Gerhard Richter. L'illusione e la realtà hanno segnato la sua produzione, così come quella de protagonista Kurt, interpretato dal giovane in ascesa Tom Schilling, alle prese con l'interrogativo sul senso stesso della creazione artistica, sui suoi limiti rispetto alla realtà e sulla possibilità di sanarne le storture. Non distogliere lo sguardo, suona il titolo internazionale in inglese del film, più aderente al senso stesso del film, al suo mettere in scena la difficoltà di fare i conti con un passato così tragico e ingombrante. Solo sfocandolo, forse, si può avere la prospettiva giusta, almeno così sembra suggerire Kurt/Gerhard Richter. (?) Se Kurt e la sua fidanzata, la sempre contincente Paula Beer di Frantz, riescono a sostenere la parabola melò, una sorpresa è la giovane zia di inizio film, la splendida e brava Saskia Rosendahl, mentre la conferma è il (solito) carismatico Sebastian Koch, qui incarnazione mostruosa del potere, con le sue regole che si applicano con poca fatica a qualsiasi ideologia, anche se apparentemente molto lontana una dall'altra. (Mario Donzelli, www.comingsoon.it)


Florian Henckel von Donnersmarck realizza un affresco potente, intrigante, velato di mistero e portatore di un messaggio crudele, raccontando tre decenni della storia tedesca attraverso personaggi chiave, costretti continuamente ad adattarsi e a trasformarsi per sopravvivere agli ineluttabili cambiamenti imposti dalla guerra e dalla successiva occupazione da parte dei vincitori. (?) Opera senza autore è una storia potente, struggente, crudele, a tratti scabrosa, che costringe a ricordare un passato apparentemente lontano, ma purtroppo ancora così attuale. Costringe a riflettere profondamente sul concetto di arte, di come questa dovrebbe essere totalmente libera, ma invece continuamente soggiogata dall'ottusità di chi ha l'ardire di imporsi sugli altri. (Stefano Bessoni, www.cinefilos.it)

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