IL COLPEVOLE - THE GUILTY

MER 25 E GIO 26 SETTEMBRE 2019

Regia: Gustav Möller - Sceneggiatura: Emil Nygaard Albertsen, G. Möller - Fotografia: Jasper Spanning - Montaggio: Carla Luffe Heintzelmann - Interpreti: Jakob Cedergren, Jessica Dinnage, Omar Shargawi, Johan Olsen, Jacob Hauberg Lohmann, Jeanette Lindbæk, Katinka Evers-Jahnsen - Danimarca 2018, 85’, Movies Inspired.


L’ex agente di polizia Asger Holm è stato sospeso dal servizio ed è stato relegato al centralino delle emergenze. Durante il turno notturno, riceve una strana telefonata da una donna in preda al panico. Asger si rende conto che la donna dall’altra parte della linea è stata rapita, e mette in moto le ricerche. Confinato al suo tavolo, dovrà rintracciare e aiutare la donna in pericolo con l’aiuto dei suoi colleghi in tutto il paese. Mentre il tempo stringe e passano i secondi, non solo dovrà affrontare l’escalation degli eventi criminosi, ma anche i suoi demoni personali.

Questo piccolo gioiello, totalmente ambientato in una stanza, ci porta a vivere il dramma di una donna attraverso gli occhi e la voce di chi cerca di salvarla attraverso il filo di un telefono, cioè quelli del poliziotto Holm. Grazie a un brillante lavoro di sceneggiatura, con snodi narrativi inseriti al tempo giusto e esaltati da un montaggio che gira alla perfezione, il film tiene alta la tensione fino al suo epilogo, senza lasciare nemmeno per un secondo lo spettatore. Non solo. Il film vince in un’impresa in cui pochi sono usciti incolumi: raccontare qualcosa che regga, sia coerente e abbia senso, ma soprattutto non annoi, privandosi di cast, di fronzoli, di colonne sonore martellanti, di presenze sceniche stellari. Un solo protagonista che agisce per più comprimari, dando a ciascuno di loro giustizia: attraverso lui, per induzione vediamo una donna disperata, il suo sequestratore, la piccola Mathilda e gli agenti che, raggiunti al telefono, cercano di aiutarlo a salvare la donna. Per ammissione del regista, l’ispirazione arriva dal video di una donna rapita che parlava con un centralino del 911. Möller ha intuito che con la sua immaginazione poteva rappresentarsi una storia, anche senza viverla in maniera diretta. Un racconto minimal, originale, in cui il sonoro è utilizzato in maniera intelligente come tutti gli altri elementi filmici. (Valentina Pettinato, www.silenzioinsala.it)


17 premi vinti in diversi festival internazionali del cinema tra cui il Sundance, The Guilty è in grado di trascinare lo spettatore in uno dei più coinvolgenti ed emozionanti thriller della storia del cinema senza spostare la telecamera da un’unica, semplicissima postazione (…) La rhèsis, il discorso del messaggero che nel teatro greco antico narrava fatti che non potevano essere rappresentati sulla scena, in The Guilty è tutta realizzata dalle voci dei personaggi fuori campo che interagiscono al telefono con il protagonista. I loro dialoghi, perfettamente equilibrati nei tempi e straordinariamente sublimati nelle emozioni, consentono allo spettatore di vedere rappresentato attraverso la propria immaginazione un intero film parallelo e contemporaneo al film proiettato davanti ai propri occhi. È questa una delle illusioni più spettacolari di cui il cinema sia capace, possibile solo quando ogni elemento che compone i complessi meccanismi della narrazione cinematografica è in perfetta e studiata armonia con il resto. (…) In una confezione semplice e al tempo stesso geniale, Möller riesce a costruire un dramma che non lesina nemmeno colpi di scena e che sembra quasi dialogare in tempo reale con le percezioni stesse dello spettatore. (…) Semplicemente The Guilty è un’esperienza cinematografica imperdibile e unica. (Vania Amitrano, www.2righe.com)

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