BORDER: CREATURE DI CONFINE

MER 4 MARZO 2020

(Gräns) Regia: Ali Abbasi - Sceneggiatura: A. Abbasi, Isabella Eklöf, John Ajvide Lindqvist - Fotografia: Nadim Carlsen - Montaggio: Olivia Neergaard-Holm, Anders Skov - Interpreti: Eva Melander, Eero Milonoff, Jörgen Thorsson, Ann Petrén, Sten Ljunggren, Kjell Wilhelmsen, Rakel Wärmländer, Andreas Kundler, Matti Boustedt, Viktor Åkerblom - Svezia/Danimarca 2018, 108', Wanted.


Tina, impiegata alla dogana, è nota per il suo olfatto eccezionale. È come se riuscisse a fiutare il senso di colpa, la paura, la vergogna. Tina si dimostra infallibile fino al giorno in cui Vore, un uomo all'apparenza sospetto, le passa davanti e le sue abilità per la prima volta sono messe alla prova. Tina sente che Vore nasconde qualcosa che, però, non riesce a decifrare. Peggio ancora, ne è irresistibilmente attratta e la storia d'amore con lui le farà scoprire la sua vera identità. Con Vore, infatti, Tina condivide una natura segreta. Tutta la sua esistenza non è stata che una menzogna e ora dovrà scegliere se continuare a vivere una bugia o accettare la sconvolgente verità offertagli da Vore.

Tina e Vore diventano un evidente simbolo di tutti i popoli nativi, gli indigeni sterminati dai conquistatori di ogni epoca, e la loro sofferenza fa pensare ad altre e più reali ordalie. Sono il simbolo del contrasto tra natura e civiltà, esponenti di una vitalità primordiale repressa e costretta in abiti in cui chi da sempre cammina scalzo non si sente a proprio agio, appartengono a un popolo di cui la società è lieta di servirsi per le loro peculiarità ma che non accoglie mai veramente al suo interno. (?) I protagonisti di Border difendono il loro diritto ad essere quello che sono, non accettano di essere cancellati e messi ai margini da chi, detenendo il potere, impone la sua morale e il suo stile di vita come l'unico giusto e possibile, salvo poi compiere atroci delitti sui suoi stessi simili. (?) La sapiente regia di Ali Abbasi, costellata di tocchi umoristici, traccia una nuova via per il cinema fantastico, conducendoci all'interno di territori inquietanti che smuovono qualcosa nel nostro lato più profondo. Con Border entriamo nel regno mostruoso delle favole e delle nostre paure infantili, rese concrete e reali. (Daniela Catelli, www.comingsoon.it)


Il regista Svedese di origini iraniane Ali Abbasi realizza un'opera che affronta tutti i temi delle condizioni di esistenza di individui che possiedono caratteristiche peculiari rispetto alla "norma". (?) I due protagonisti, troll scandinavi sopravvissuti a una decimazione condotta da parte dell'uomo attraverso la segregazione in istituti psichiatrici e la sperimentazione scientifica, si trovano ora in una società moderna che vorrebbe adottare una politica di comprensione delle loro particolarità. Tina, viene utilizzata per le sue capacità, sia in ambito doganale, ma anche nella soluzione di un'investigazione poliziesca sullo sfruttamento di alcuni bambini da una piccola organizzazione di pedofili. È buona, integrata nella società, ama il padre e aiuta il prossimo, ma l'incontro con Vore la reindirizza verso la sua reale indole, fino ad allora parzialmente sopita, ossia quella di una creatura dei boschi, legata alla natura, con un rapporto privilegiato con gli animali e con una alimentazione entomofaga. Uno dei pregi di Border è che non scivola nei luoghi comuni, il bello è il brutto, il buono e il cattivo si trovano in ogni realtà, non si abusa di cliché manicheisti, e la nostra protagonista dovrà in ogni situazione ritagliarsi l'abito che più si adatta alla sua integrità e alla sua natura di persona evoluta, al di sopra di rei schemi di comportamento, sia del mondo degli umani che di quello delle creature mitologiche. (Marco Marchetti, www.ecodelcinema.com)

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