HOTEL GAGARIN

GIO 23 GENNAIO 2020

Regia: Simone Spada - Sceneggiatura: Lorenzo Rossi Espagnet, S. Spada - Fotografia: Maurizio Calvesi - Montaggio: Clelio Benevento - Interpreti: Claudio Amendola, Luca Argentero, Giuseppe Battiston, Barbora Bobulova, Silvia D'Amico, Caterina Shulha, Philippe Leroy - Italia 2018, 93', Altre Storie.


Cinque italiani squattrinati e in cerca di successo vengono convinti da un sedicente produttore a girare un film in Armenia. Quando arrivano all'hotel Gagarin, un albergo isolato nei boschi e circondato dalla neve, scoppia una guerra e il produttore sparisce con i soldi. I loro sogni vengono infranti ma, malgrado questo, la troupe trova il modo di trasformare questa difficile esperienza in un'occasione indimenticabile...

Un cast affiatato e ben assortito che ci porta con leggerezza nel mondo dei sogni e del cinema. (?) Grazie al potere dell'immaginazione il decadente hotel Gagarin si trasformerà pian piano in una specie di navicella spaziale dove tutta la gente del villaggio vicino accorrerà perché lì si girano i sogni. C'è chi desidera essere un funambolo, chi invece vorrebbe per un attimo essere Humprey Bogart, chi chiede di assistere a un concerto a Wembley e infine chi sogna di visitare New York. In Nuovo cinema paradiso di Tornatore la gente si ritrovava nel cinema del piccolo paesino siciliano pronta ad accogliere le emozioni regalate dalle pellicole, qui all'hotel Gagarin il popolo armeno arriverà cercando di avverare i propri sogni. In entrambi i casi il cinema è magia. Il film di Simone Spada (?) è quindi una commedia romantica e visionaria in grado di emozionare e di farci volare con la fantasia, nonostante si svolga tutto in un unico ambiente, e di farci sognare come i suoi protagonisti. Gagarin disse: "La terra vista dallo spazio è un posto bellissimo senza confini né barriere". Hotel Gagarin ci ricorda che anche il cinema è un luogo meraviglioso, senza frontiere. Per tornare all'idea primordiale della settima arte, non a caso definita "la fabbrica dei sogni". (Giulia Lucchini, www.cinematografo.it)


Ciascuno diverso, ciascuno alla volta dei propri sogni o più concreti obiettivi, i cinque italiani partono verso l'ignoto in un viaggio che sconvolgerà le loro vite. L'hotel Gagarin diventa (?) punto d'arrivo ma anche di partenza in un percorso esistenziale che ognuno di loro intraprenderà individualmente. L'Italia è, dunque, il bel Paese senza speranze da lasciare per un viaggio senza ritorno in una poetica della fuga che rimanda a Gabriele Salvatores. Un'amarezza di fondo smorza i sorrisi in un misto di nostalgia e rancore per la propria terra da cui bisogna partire. L'hotel Gagarin diventa, inoltre, specchio della grande fabbrica dei sogni che è il cinema, raccontato da Spada tra onirismo e magia. In questo grande albergo lussuoso e vuoto, riservato solo alla troupe italiana, dalla facciata rigorosa in linea con l'architettura delle ex Repubbliche sovietiche, i cinque troveranno il modo di ricostruire i loro sogni infranti cercando di realizzare quelli degli altri. Il cinema, dunque, si offre a loro come il miglior modo di sognare. Nonostante la malinconia e il disagio dell'incertezza dell'esistenza, Spada racconta come si può ricominciare anche quando sembra tutto perso. Hotel Gagarin è una commedia ironica, intelligente e commovente che allude piuttosto di dire, che fa riflettere anche facendo ridere. (?) Lontano dalla babele romana di colori, corruzione e pressappochismo, rinascono passioni, sentimenti e sogni nelle infinite distese bianche dell'Armenia come pagine bianche da riscrivere. Allora tutto diventa possibile. (Francesca Ferri, www.mymovies.it)

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